venerdì 15 giugno 2007

Aguzza la vista

Nelle due immagini sottostanti ci sono 7 piccoli errori, scopri quali sono.

 (soluzione a pag. 46)


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[clicca per ingrandire]

mercoledì 13 giugno 2007

Sensazionale: trovata la soluzione al problema della droga!

Come di consuetudine, oggi, dopo pranzo, ho visto un pò de "L'Italia sul due": uno dei migliori programmi televisivi mai messo in onda, è lo snocciolatore di lughi comuni per eccellenza.

Se Flaubert fosse stato ancora vivo sicuramente l'avrebbe preso a modello.

Il tema:
"i giovani: fumano troppi spinelli?"

Gli ospiti:
l'immancabile psicologo-urlatore Meluzzi
la scrittrice-opinionista-tuttologa Antonella Boralevi
uno sconosciuto dal capello gellato
una famosa blogger: Pornoromantica
e il mitico Mitzi dei Ragazzi del Muretto

Minuti interminabili di caciara insopportabile sui terribili effetti della cannabis sativa che “ti trasforma in un emerito coglione” (il copyright dell’affermazione è di Meluzzi – psicologo urlatore) e sui nefasti effetti dell’abuso di alcol “che diciamolo pure è peggio delle canne” (il copyright dell’affermazione è dello sconosciuto dal capello gellato che forse potrebbe essere uno dei due che componeva il duo Eiffel sessantaqualcosa) “e che è l’abuso di alcol il vero responsabile delle stragi del sabato sera, altro che spinelli” (sempre lo sconosciuto) e che in fondo “chi si fa le canne non è poi così un degenerato come si vuol far credere e che quasi tutti i miei amici se le fanno – anche se io no - ma non per questo sono cattive persone” (Pornoromantica dixit) quando finalmente una voce serafica (quella della Boralevi) si alza dal coro e rivela qual è la soluzione del gravoso problema della droga (dopo aver deriso la povera Pornoromantica):
Prima di tutto bisogna dire a questi drogati – drogati perché fanno uso di droghe e quindi sono drogati – che sono dei cretini e poi bisogna emarginarli, così smetteranno di drogarsi!
Complimenti Antonella!

Il dileggio e l’emerginazione sono la soluzione al problema della droga!
Com’è che nessuno c’aveva mai pensato prima?




una donna.

un genio incompreso.

venerdì 8 giugno 2007

Riflessione #2

Daniela Santanchè non è altro che la Paris Hilton della politica italiana.



 



[Post ispirato da un articolo pubblicato qui.]

mercoledì 6 giugno 2007

sociologia del viaggiatore

I viaggi in pullman a lunga percorrenza sono fastidiosi, è risaputo.
Otto ore rinchiusi in un minuscolo spazio vitale con solo tre soste concesse può portare all’alienazione, soprattutto se manca il poggia braccio centrale e passi tutto il viaggio con il gomito del tuo vicino di posto conficcato nel fianco sinistro.
Ma per fortuna a riportati nel mondo reale ci sono le conversazioni degli altri viaggiatori: una bella sequela di luoghi comuni snocciolati come grandi verità.

Su un pullman si possono ritrovare varie tipologie di esseri umani e stavolta ho trovato:

- la ragazza dell’entroterra in cerca di sistemazione
- la madre di famiglia ma anche donna di mondo
- il giovane rampante futuro selfmademan

La ragazza-dell’antroterra-in-cerca-di-sistemazione

La ragazza-dell’antroterra-in-cerca-di-sistemazione si riconosce dagli occhi rossi gonfi di lacrime per il distacco dal fidanzato-che-vive-lontano appena avvenuto.
Il piagnisteo dura dalle 2 alle 4 ore, per tutto il viaggio, perché il soggetto in questione alterna fasi di pianto e veglia a fasi di sonno e quiete.
Inoltre le fasi di pianto e veglia sono scandite da telefonate regolari in cui la ragazza-dell’entroterra-in-cerca-di-sistemazione col fidanzato-che-vive-lontano si scambia parole di tenerezza e dolore, tipo:
«Amò, mi manchi, sto malissimo…» e poi parte un’interminabile discorso che ha per tema centrale la casa da trovare per poter finalmente convolare a giuste nozze: meta che si sono prefissati da 6 anni a questa parte e forse realizzabile nel 2008 «…se tutto va bene…».
Sfinita dai mille problemi che saltano fuori quando si cerca di trovare una casa, «piccina ma dignitosa», e dilaniata dal dilemma che le attanaglia la mente - “ma l’autri comu fanu?” - la poverina si rimette a dormire in attesa della prossima telefonata, ansiosa di sapere dove, come, perché, con chi, cosa fa il suo fidanzato-che-vive-lontano.

La madre di famiglia ma anche donna di mondo e il giovane rampante futuro selfmademan

La madre di famiglia e il giovane rampante si svelano a vicenda.
La madre di famiglia comincia ad attaccare bottone col giovane rampante perché rivede in lui il figlio lasciato a casa e così comincia a fargli domande sulla sua vita, dov’è nato, dove vive ma soprattutto cosa fa e cosa studia.
A tutte queste domande il giovane rampante comincia a raccontare la storia della sua vita e salta fuori che lui al momento studia, ma senza convinzione, cinema indirizzo regia, alla scuola di Mauriziocostanzosciò a cinecittà, al quale versa 500 € ogni tre mesi, ma senza aver il privilegio di frequentare gli stage che hanno avuto la possbilità di frequentare i vecchi studenti: «…sfteig con gente importante come Dario Argento e quello che ha fatto la fiscion sful papa… il papà di Angiolina Jolie… come sfi chiama? Ah, sfì! John Malcovick!», però tiene a precisare che lui studia e lavora.
Ha lavorato come magazziniere, pizzaiolo, cameriere in ristoranti e pizzerie, ma nella vita ha fatto molto altro.
Ha lavorato con la protezione civile e distribuiva bottigliette d’acqua ai funerali del papa,
ha lavorato con la croce rossa come volontario di pronto soccorso,
ha lavorato con i pompieri e ha spento piccoli incendi,
sa dirigere il traffico,
ha preso l’attestato di bagnino,
è un ultrà del Lecce,
ama viaggiare, soprattutto in Italia «…ma quesfto natale sfono sftato in Normandia… vicino la Lapponia»,
sarà istruttore di canoa o qualcosa del genere in un villaggio turistico,
ma soprattutto è critico cinematografico.
Ha confessato alla madre di famiglia che gli piacerebbe tanto andare in pellegrinaggio cinematografico a Corleone per poter vedere dal vivo l’ambientazione del Padrino perché il Padrino è uno dei suoi film preferiti e – incredibile, incredibile, oseri dire assurdo e allucinante – per una strana coincidenza della vita è il film preferito di molti suoi nuovi amici (probabilmente conosciuti alla scuola di cinema): è il Padrino di Francis Ford Coppola, mica è Fucking Amal di Lukas Moodysson.
Questo elogio del Padrino deve aver richiamato alla mente della madre di famiglia ma anche donna di mondo i Cento passi e chiede al giovane-ramapante-selfmademan-cinematografico cosa ne pensa:

Giovane: bello sfi, molto bello…
Madre: secondo me è più bello del Padrino perché più vero…
Giovane: già, certo, in fondo il Padrino è più un’americanata…
Madre: …si si, è un film da cassetta…

Povero Francis…

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Alla scuola di cinema di mauriziocostanzosciò come li reclutano i loro studenti? Da Blockbuster?