mercoledì 19 dicembre 2007

Riassunto delle puntate precedenti

Rieccomi.
Sono viva.
Piazza Boh?!? - Torino

Ecco gli avvincenti episodi della mia vita che vi siete persi.

- Fine novembre:
un maledetto stronzo - rifiuto umano - repellente farabutto
mi ha spaccato il finestrino della macchina e mi ha rubato la borsetta.
Ecco la stima dei danni, ovvero quanto costa un furto:
borsa - 10 €
portafogli - 39 €
carta d'identità nuova - 10,59 €
patente - 16,50 €
cellulare - 39,00 €
nuova sim card vodafone - 8 €
finestrino - 30 €
bancomat - 15 €
...e menomale che nel portafogli non avevo soldi... solo 10 cent.
Tiè!

- Fine novembre:
il radiatore della macchina è morto.

- Seconda settimana di dicembre:
per ragioni di cuore e di cultura emigro per una settimana a Torino.
Fredda, buia, e pessimo arredo urbano: solo statue di re, soldati e militi ignoti defunti.
Però, bei musei e soddisfacente fermento culturale.
Penso che mi ci trasferirò, per ragioni "tesistiche".

- Tornata da Torino:
lunedì la macchina non parte.
Niente, morta, defunta, encefalogramma piatto.
Oggi, la diagnosi dell'elettrauto: "non gira benzina".
Ha cambiato un aggeggio con cavi e cavità che a me è sembrato essere il cuore
(inteso come muscolo cardiaco) della machina,
allocato in uno scomparto segreto, nascosto sotto il sedile posteriore.

A proposito - comunicazione di servizio:
Vero, ho ritrovato quel burro di cacao che avevi perso due anni fa, lo vuoi ancora? o lo butto?

Lunedì, era di vitale importanza che io andassi a parlare con la prof delle entusiastiche novità tesistiche, frutto dello stimolante soggiorno torinese; e così, ho dovuto prendere l'autobus.
Non prendevo l'autobus dai tempi del liceo.
Bene, ho preso l'autobus dei tempi del liceo.
Autobus, nel senso di vettura.
Era lo stesso, ne sono certa:
stesso lerciume,
stessa fatiscenza,
stesso puzzo.
E' stato il viaggio della speranza.
La speranza di arrivare in tempo.
E in effetti sono arrivata appena in tempo per dire tutto d'un fiato alla prof:
"atorinohotrovatouncontattodirettocongrinaueieleistallazioniallareggiadivenaria!"
al che la prof mi blocca e mi da la sua benedizione per questa nuova (e definitiva) evoluzione della tesi.
Conseguenze: emigro a turìn.

- Riuscirà la nostra eroina a sopravvivere a meno due gradi sotto zero alle nove di mattina sotto al sole?
E se nevicherà?
Lo scoprirete nelle prossime puntate.

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PERSEPOLIS

PERSEPOLIS















Presto al cinema
(io l'ho già visto, ed è  B E L L I S S I M O)

giovedì 8 novembre 2007

La faccia di culo

Da Repubblica.it:

"Non c'è mai stato un editto bulgaro
né ho mai detto che questi signori non dovevano fare televisione"


http://video.google.com/googleplayer.swf?docId=6840986114293352145&hl=it

Signori e Signore,
quello che avete appena visto,
in verità,
non è mai accaduto.

E' stato solo frutto di una sorta di allucinazione collettiva.

Ce lo siamo solo immaginato.

Oppure...

Oppure un sedicente comunista, coadiuvato da un altrettanto sedicente attore (altrettanto comunista) che impersonasse Lui, ha girato questo filmino da usare un giorno per screditare quel pover’uomo, Lui.
Lui
non le ha mai dette quelle cose,
non le ha neppure mai pensate.
 
Mai.
 
Lui, uomo saggio di sani principi...
...e con la faccia di culo.

martedì 23 ottobre 2007

Warhol docet

trevi dei  mille coloriTrevi dai mille colori

Per Trevi zampillare
è come un po' giocare
con fantasia lei lo fa, e cosi', e cosi'...

Tu prova a colorare
su dai non aspettare
la fantasia sveglierai
cosi' poi Trevi risplenderà

Trevi dai mille colori
mille colori dei fiori
con i fiori tutti i cuori gioiranno insieme a te

Trevi dai mille colori
mille colori dei fiori
con i fiori tutti i cuori gioiranno insieme a te

Sei molto fontana e fai degli zampilli
ma tanta acqua sempre hai

Con il colore, ora tu, sei bella, bella, ancor di piu'

Trevi dai mille colori
mille colori dei fiori
con i fiori tutti i cuori gioiranno insieme a te

Splendida, splendida Trevi
Splendida, splendida Trevi
Sei tuuu, SPLENDIDA TREVI!



Istruzioni per l'uso:
Per canticchiare correttamente la canzoncina, occorre seguire il motivetto della canzoncina orginale udibile qui

sabato 20 ottobre 2007

Shining a Roma



dite quello che vi pare.
io la trovo bella.

sabato 13 ottobre 2007

io e peter 3msc

Non so se a voi è mai successo, ma ogni volta che mi concentro su un qualcosa quel qualcosa me lo ritrovo ovunque, mi perseguita, succedono cose strane: coincidenze, fenomeni paranormali, apparizioni.
Tipo:
devo studiare storia dell'arte moderna?
Ecco che con l'Espresso esce in edicola l'enciclopedia d'arte moderna e contemporanea.
Devo studiare latino?
Con - non mi ricordo più, adesso, che giornale era - esce l'enciclopedia degli scrittori latini.
Oppure, studio storia e critica del cinema e Alberto Sordi muore.
Cose così, insomma.
Oggi, mentre mi appropinquavo a pranzare, ascoltavo distrattamente il mio tiggì preferito (il tiggìuno - a proposito: finalmente l'epopea del testamento è finita!) quando ad un certo punto la mia attenzione è stara catturata dalla notizia della riapertura della reggia/tenuta di caccia dei Savoia a Venaria Reale.
Mentre la giornalista blatera sulla bellezza architettonica del luogo e della sua importanza storica, butta lì, senza troppa importanza un: "...l'evento verrà impreziosito dal cortometraggio del regista Peter Greenaway"

Aspetta un momento: chi???
Peter cosa?
Dove?
Come?
Perchè?

Mi documentai.

Peter ha realizzato un progetto (chiamarlo "cortometraggio" è riduttivo) dal titolo "Ripopolare la Reggia" appositamente per l'inaugurazione della riapertura della reggia.
Un progetto in cui coniuga la sua aspirazione ad un “cinema totalizzate” e ad una diversa fruibilità del museo, una fruibilità più “attiva”.

Peter
Cito l’articolo: «[…] Fino all'Ottocento la storia si conosceva attraverso la letteratura, poi ha cominciato a conoscersi grazie al cinema. Prima c'era Walter Scott, adesso c'è Ridley Scott: quanti si sono fatti un'idea dell'antica Roma attraverso Il Gladiatore, dopo duemila anni? Ci sono nuovi mezzi per raccontare il mondo e la storia. Bisogna superare il concetto di film e di museo tradizionale: io ambisco a un cinema totalizzante».

Quest’uomo condensa nella sua persona i miei interessi.
Ed è per questo che io lo stimo.

Intanto, mi mangio le mani perchè sono qui, in questa isola col vulcano, lo smog e il traffico (per scendere in centro e comprare il regalo per il compleanno della mia amica ho impiegato un'ora - UNA ORA INTERA - solo andanta. Al ritorno l'orologio è defunto, perciò non mi sono cronometrata) e non sono in piemonte, sotto lo stesso pezzo di cielo di Peter.
Mannaggia.

Ma non sono arrabbiata.
Oggi è stata comunque una bella giornata: la signora Vodafone mi ha regalato una promozione, quindi non si può essere adirati in una giornata così.

Infine, tornando in tema: quelli della foto - sì - sono Chiambretti e la Littizzetto.

[fonte dell'articolo dell'immagine: LaStampa]


mercoledì 10 ottobre 2007

AliceTuttoInCulo

Chiunque di voi stia vagliando la possibilità di passare al nuovo vantaggiosissimo profilo telefonico di telecom: NON LO FACCIA!

Nonostante io abbia ripetuto quelle sette – otto volte, al tipo che mi ha propinato il contratto, che in casa usiamo solo pc portatili e  che ci occorreva poter effettuare una connessione senza fili, mi hanno mandato il modem sbagliato.
Allora che ho fatto?
Ho chiamato il 187.
Ah… il 187, che meraviglioso servizo clienti, il 187, il più bello che c’è.
Chiami e puoi stare certo che la tua domanda non avrà una risposta, o meglio, che la risposta che riceverai non sarà mai quella giusta.
Avete mai provato?
Provateci, è divertente.
Provate a fare la stessa domanda a più operatori del 187, riceverete sempre risposte diverse.

Esempio:

io “salve, mi è arrivato oggi il pacco di Alice tutto incluso, ma mi avete mandato il modem sbagliato”
operatore187#1 “è sicura?”
io “si, non ha le antenne”
operatore187#1 “antenne?”
io “si, per il collegamento wi fi”
operatore 187#1 “possiamo fare un reclamo”
io “io non voglio fare un reclamo, io voglio il modem giusto”

Scocciata dall’idea del reclamo, aspetto un po’ e richiamo il mio servizio clienti preferito.

io “salve, mi è arrivato oggi il pacco di Alice tutto incluso, ma mi avete mandato il modem sbagliato”
opertatore187#2 “eh, ma lei che contratto ha fatto?”
io “alicettutoincluso”
opertatore187#2 “ma lei lo ha preso il piccì?”
io “no”
opertatore187#2 “e allora è per quello!”
io “come scusi?”
opertatore187#2 “non lo diamo più quello wi fi “
io “eh???”
opertatore187#2 “si, si… lo diamo solo a chi si prende pure il pc”
io “mi scusi, ma è assurdo!”
opertatore187#2 “ eh, ma c’hanno mandato una mail dall’alto dove ci danno istruzione che non si può più dare il modem wi fi a chi non prende il pc”
(legge la presunta mail)

Allibita da questa notizia piuttosto peregrina, richiamo il mio numero magico (sì, sono recidiva).

io “salve, mi è arrivato oggi il pacco di Alice tutto incluso, ma mi avete mandato il modem sbagliato”
opertatore187#3 “nessun problema: inoltro la richiesa di nuovo modem. Però la inoltro domani mattina perché ho il terminale spento”
io “si, vabè, ma domani se lo ricorda?”
opertatore187#3 “certo! Si può fidare al 100%”
io “ma se io domani richiamo, poi, il suo collega che mi risponderà, potrà controllare se questa richiesta è stata inoltrata?”
opertatore187#3 “no”
io “ma, mi scusi, io così potrei farmi recapitare 7 modem nuovi”
opertatore187#3 “eh, ma poi il fattorino se ne accorge che sono troppi…”
io “…”

Incredibbbbile – oggi il modem nuovo è arrivato davvero.
Ma non funziona.
Per non parlare dell’aladino voip.
Meglio stendere un velo pietoso e un vecchio peloso, insieme.

Io, comunque, non sono arrabbiata.
Il veccho modem ancora funziona e poi – che non centra niente – ho finito gli esami e ormai già da venerdì non dovrò mai più avere niente a che fare, per tutto il resto di tutta la mia vita, con il latino.
EVVIVA.

Ò Tite tùte tatì tibi tànta turànne tulìsti.
(questo è il mio nuovo insulto automobilistico)

venerdì 28 settembre 2007

Proteste silenziose

Rothko - Withe over Red
Rothko - White over Red







martedì 25 settembre 2007

Ego viva sum

...ma non ancora per molto.



Ave, Blogghers, moritura vos salutas.

venerdì 14 settembre 2007

Otto cose

Allur, grazie ad Ameliando devo rivelarvi otto piccoli particolari riguardanti la mia splendida persona per non incappare nella maledizione (che nel mio caso consiste nell'avere i capelli rosa, diventare fan di britni spiars e avere il salotto invaso dalle barbi - cosa che in verità non mi dispiacerebbe visto che da bambina impazzivo per le barbi) che capita a chiunque si rifiuti di continuare queste simpatiche catene bloggheristiche.
Quindi senza troppi complimenti, ordunque, procedo:

  • Namber uan:
    Preferisco andare dal dentista a farmi estirpare in contemporanea e con solo 10 gocce di valium due mole del giudizio, piuttosto che andare dal parrucchiere e farmi tagliare i capelli.


  • Namber tù:
    Ogni anno, quando al supermercato iniziano ad uscire le attrezzature per la scuola, pur avendo io finito la scuola da ormai quasi un decennio, ho il bisogno irrefrenabile di comprare quelli che io ormai definisco "i miei giocattoli": gomme, quaderni, evidenziatori, colori a matita, colori a spirito ecc... Fra un paio di anni mi potrò aprire una cartoleria.


  • Namber frii:
    Sono assolutamente, indiscotubilmente, voracemente carnivora: non potrei immaginare un mondo senza pancetta o senza il gambuccio del prosciutto crudo, da mangiare rigorosamente a pezzi, non a fette. Per non parlare delle striscette di carne di cinghiale essiccate e piccanti: sono un ottimo spuntino notturno.


  • Namber for:
    Sono capace di passare una giornata intera no-stop dentro un museo, fino a che la sindrome di Stendhal non mi uccide.


  • Namber faiv:
    Pur essendo una femmina, adoro i gingilli elettronici, ma non sopporto il cellulare: spesso dimentico di averlo e scopro che qualcuno mi ha chiamato solo dopo ore, a volte persino dopo intere giornate - in genere lo uso principalmente come sveglia e calcolatrice.


  • Namber sics:
    Poiché sono femmina quando esco di casa ci sono delle cose delle quali non posso fare assolutamente a meno: l'orologio, gli orecchini. E senza l'orecchino al naso, mi sento nuda. Ah! E ovviamente, i fazzolettini.


  • Namber seven
    Essendo figlia unica e non avendo mai avuto un essere umano, più o meno coetano con cui essere costretta a rapportarmi giorno e notte per quasi ogni giorno della mia vita, sono incapace di litigare.
    Tutt'al più mi rinchiudo in un mutismo snervante, ma urlare - alzare la voce - controbbattere e strepitare non fa per me.


  • Namber eit:
    Ho un ottimo senso dell'orientamento, ma solo dopo aver attraversato lo stretto di Messina. Se resto nella mia madre patria - siculandia - potrei pure perdermi nella mia città, ma una volta abbandonata la certezza di poter essere salvata da una faccia amica, mi si attivano le antenne e il navigatore satellitare biologico.


Ecco fatto.
Ora dovrò uccidervi tutti per aver scoperto questi piccoli particolari della mia personalissima persona.
Ma prima rimpallo la palla (nel senso di noiosa cosa da fare) a:

RominaanimoR
EmmeBi

Clarkgheibol
Appleg
S0phi3
Opperbacco
PopKillsOurSoul
ionontremo

...non vogliatemene...

martedì 11 settembre 2007

Grazie tiggìuno!


Caro Tiggìuno,
volevo sentitamente ringraziarti per il servizio che ci offri.
Ti ringrazio sentitamente, dal più profondo del mio cuore, per rendermi edotta,
giorno per giorno, edizione per edizione,
delle varie questioni/diatribe/controversie riguardanti la spartizione dell' esorbitante eredità del tenore Paperon De Pavarotti tra le figlie di primo letto e la nuova prole.
Grazie, per averci reso noto, tramite lettera aperta scritta di pungo dalle dirette interessate, che tra le figlie di primo letto e la seconda moglie non è vero che ci sono dissapori.
Grazie!
Erano diverse notti che non riuscivo a prender sonno a causa di questa annosa questione.
Menomale che ci sei tu, Tiggìuno!
Grazie!
E ancora Grazie!
Davvero!
Grazie!
...
Ma il tiggìuno ha cambiato direttore? Per caso è Sandro Mayer?

sabato 1 settembre 2007

Sigismondo

Da quando ho studiato "Introduzione alla Psicanalisi" di Sigmund Freud per l'esame di Psicologia dello sviluppo ho cominciato a notare che ripongo gli oggetti in maniera alquanto particolare.



...cosa vorrà mai dire?

venerdì 24 agosto 2007

Linguistica applicata - atto II

Sei un cantante o fai parte di un gruppo musicale di successo?
Sei stanco di vendere palate di dischi pieni solo di canzonette dalle rime facili e senza nemmeno un congiuntivo?
Aspiri a far parte dell'olimpo dei compositori criptici ed ermetici?

La Cattedra di Studi Glotto-musi-filologici dell'Univerità dei Fancazzisti per Vocazione - in seguito a gentile richiesta di RominaanimoR - ha perfezionato il metodo di traduzione dei testi musicali fino ad applicare il procedimento di parafrasi in senso inverso: dal prosaico all'aulico.
In questo modo coloro i quali desiderano dare un tono alla propria musica ma non sono capaci di coniugare i verbi al congiuntivo e la consecutio temporum è una temibile sconosciuta adesso potranno finalmente coronare il sogno di una vita e cioè non vedere più dischi e diventare un prodotto di nicchia.

Qui di seguito il testo di una nota canzone di un grande cantante italiano di successo tradotta in marlene-kuntziano.




Titolo: 

- Glaciale Serotonina -

Testo:

Nomade amata
trafitta da vacua abitudine danzi con me
magnetico sguardo si posa
ma lui non sale su, no, no, no, non sale su
non vedo tra fili di seta la reiterata danza
bramoso di miele
mi schianto al turbamento del tuo movimento

Glaciale serotonina
Ambigua percezione
Glaciale serotonina
Ti lecco di nascosto
Tu, glaciale serotonina
permani nell'immobilità di un dissetante miele

Odorose spore estive
Arso l'intorno non qui
su perlacee e cristalline spiagge
invoco la tua verità

Glaciale serotonina
Ambigua percezione
Glaciale serotonina
Ti lecco di nascosto
Tu, glaciale serotonina
permani nell'immobilità di un dissetante miele




Per i primi che indovinano il testo originale sopra tradotto, una parafrasi gratis.
Prezzi modici.

Post in collaborazione con ilmonolito

giovedì 9 agosto 2007

Linguistica applicata

La Cattedra di Studi Glotto-musi-filologici dell'Univerità dei Fancazzisti per Vocazione ha promosso uno studio comparativo che permette di tradurre i testi delle canzoni da un stistema di codici lingustici all'altro (ad esempio, dà la possibilità di tradurre un testo dei Nirvana nel codice tipico linguistico di una qualunque canzone di Britney Spears).
Quella che segue è una nota canzone di una rock band italiana tradotta in "ligabuese" (linguaggio che prende il nome dal famoso cantante che spopola nelle hits).




Titolo:

"Vorrei essere un pò più fico"

Testo:

Cara mamma abbracciami che ho peccato
ma la vita fa schifo e l'amore brucia

non mi va di pensare a niente
per essere un pò più fico
voglio un happy end per non sentirmi in colpa
salvami, salvami, perdonami
eh eh eh

Certe notti buie le passo a pensare
a cosa devo fare
a fare domande scomode
che forse era meglio non fare

non mi va di pensare a niente
per essere un pò più fico
voglio un happy end per non sentirmi in colpa
salvami, salvami, perdonami
eh eh eh
eh eh eh




Questo lavoro ha lo scopo di favorire le vendite dei dischi di tutti quei gruppi che hanno fatto dell'ermetismo una bandiera e che faticano a far decollare le vendite dei loro cd a causa dell'ostinato uso smodato del congiuntivo, ostico ai più.
Offriamo parafrasi a tutti quei gruppi che desiderano rilanciarsi nel mondo del marcato musicale.
Per i primi che indovinano il testo originale sopra tradotto, una parafrasi gratis.
Prezzi modici.

Post in collaborazione con ilmonolito

martedì 7 agosto 2007

on vacation

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Faccio la valigia.
Fare la valigia è una tragedia.
Fare la valigia significa sfidare le leggi fisiche,
significa fare i conti con l'entropia dell'universo,
significa pianificare tutto:
forme, colori, abbinamenti, temperature,
se ci sarà troppo caldo?
se ci sarà imprevedibilmente freddo?
e se poi piove?
E delle scarpe ne vogliamo parlare?
Starò via 10 giorni, ma non sono stata in grado di infilare in valigia meno di 6 paia di scarpe.
Questo è il prezzo da pagare quando si cerca di essere figosi,
oltre che belli belli in modo assurdo.

mare mare mare!!!

domenica 5 agosto 2007

mercoledì 1 agosto 2007

sabato 14 luglio 2007

IL vernissage

Ieri: che serata!
Che s e r a t a!!

Che  s e r a t o n a!!!
Ieri sera s’è finalmente consumato il tanto atteso vernissage della nuova mostra fotografica alla galleria presso la quale sono stata sfruttata per uno stage formativo.
Era una serata carica di grandi aspettative.
Era la serata che avrebbe potuto aprirci le porte del mondo dell’arte, delle esposizioni, dei musei, del Louvre, del Guggenheim…
...insomma nel mio immaginario di fanciulla che si appresta al mondo del lavoro era una serata davvero particolare.
Così ho pasticciato con i capelli, ho messo i bigodini che mi hanno fatto sembrare Shirley Temple, mi sono piastrata i capelli e sembravo Samara  pronta ad uscire dalla tivvù, ho pianto lascrime di sangue su dei tacchi talmente tanto alti da avere le vertigini; insomma ho sofferto esattamente come vuole il detto “se bella vuoi apparire un po’ devi soffrire”, ho fatto tutto per bene, ero splendida, eravamo tutte splendide, tutte pronte ad essere presentate ai capoccia dei capoccia, a fare le conoscenze giuste e invece…
Il nostro diretto capoccia era in evidente stato di agitazione: andava avanti e indietro per la galleria sfregandosi le mani in viso in preda alla disperazione perché non ricordava i nomi degli invitati di riguardo.
Ovviamente non gli è passato nemmeno per l’anticamera del cervello di presentarci a chi di dovere per il buon lavoro che abbiamo svolto durante lo stage, meno che mai alla direttrice della fondazione che pareva vestita come barbie fiore di pesco e barbie luce di stelle allo stesso tempo.
La conferenza stampa è stata interessante anche se a tratti imbarazzante, soprattutto in due occasioni:
1)    Quando ha parlato il delegato del sindaco (il quale ha pensato bene di farsela alla larga) per fare il consueto discorso “siamo orgogliosi di ospitare nella nostra città questa prestigiosa galleria…”, insomma niente di complicato, tranne per il fatto che il poveretto era balbuziente: sembrava che non avrebbe mai finito.
2)    Alla fine della splendida critica artistico-fotografica fatta dal giornalista di repubblica (di cui non ricordo il nome, e che ha fatto sfoggio della sua cultura partendo dai graffiti delle caverne preistoriche arrivando fino ad Alien – il film) alla richiesta “qualcuno ha domande da fare agli artisiti?”:
... s i l e n z i o ... .
Gente che guardava il soffitto,
balle di fieno che rotolavano,
vento siderale che soffiava…
…Buona mostra e in terrazzo sarà offerto un cocktail”.

Tutti in terrazzo.

Prosecco, tartine, olive, mandorle tostate e noccioline.

Alle 21:30 sono andati via tutti.
Siamo rimaste noi ex-stagiste e le stagiste ancora in carica, il factotum, la guardia giurata che sembra tanto Actionman-il-più-forte-degli-eroi e i camerieri che ritiravano dal tavolo le preziose tartine al radicchio.

E’ stato come se qualcuno avesse premuto il tasto FF del telecomando.

E’ stato come accendere e tirare un petardo, aspettare il botto, ma alla fine, dopo pochi secondi, sentire solo “fiiiiii...”.

Fiiiiii... .

[Ascolta: http://static.last.fm/webclient/inline/1/inlinePlayer.swf BaustelleA vita bassa]
oppure,
[Ascolta Morgan - Heaven in my cocktail (tears in her eyes)]

venerdì 6 luglio 2007

S H O P P I N G !!!



Quando, nella vetrina di un negozio in cui non hai mai messo piede, vedi un manichino vestito esattamente come te, vuol dire che hai esagerato con lo shopping.





http://stat.radioblogclub.com/radio.blog/skins/mini/player.swf

[mi scuso per la rozzezza del disegnino - che in verità è molto grazioso - ma lo scanner è defunto]

venerdì 15 giugno 2007

Aguzza la vista

Nelle due immagini sottostanti ci sono 7 piccoli errori, scopri quali sono.

 (soluzione a pag. 46)


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[clicca per ingrandire]

mercoledì 13 giugno 2007

Sensazionale: trovata la soluzione al problema della droga!

Come di consuetudine, oggi, dopo pranzo, ho visto un pò de "L'Italia sul due": uno dei migliori programmi televisivi mai messo in onda, è lo snocciolatore di lughi comuni per eccellenza.

Se Flaubert fosse stato ancora vivo sicuramente l'avrebbe preso a modello.

Il tema:
"i giovani: fumano troppi spinelli?"

Gli ospiti:
l'immancabile psicologo-urlatore Meluzzi
la scrittrice-opinionista-tuttologa Antonella Boralevi
uno sconosciuto dal capello gellato
una famosa blogger: Pornoromantica
e il mitico Mitzi dei Ragazzi del Muretto

Minuti interminabili di caciara insopportabile sui terribili effetti della cannabis sativa che “ti trasforma in un emerito coglione” (il copyright dell’affermazione è di Meluzzi – psicologo urlatore) e sui nefasti effetti dell’abuso di alcol “che diciamolo pure è peggio delle canne” (il copyright dell’affermazione è dello sconosciuto dal capello gellato che forse potrebbe essere uno dei due che componeva il duo Eiffel sessantaqualcosa) “e che è l’abuso di alcol il vero responsabile delle stragi del sabato sera, altro che spinelli” (sempre lo sconosciuto) e che in fondo “chi si fa le canne non è poi così un degenerato come si vuol far credere e che quasi tutti i miei amici se le fanno – anche se io no - ma non per questo sono cattive persone” (Pornoromantica dixit) quando finalmente una voce serafica (quella della Boralevi) si alza dal coro e rivela qual è la soluzione del gravoso problema della droga (dopo aver deriso la povera Pornoromantica):
Prima di tutto bisogna dire a questi drogati – drogati perché fanno uso di droghe e quindi sono drogati – che sono dei cretini e poi bisogna emarginarli, così smetteranno di drogarsi!
Complimenti Antonella!

Il dileggio e l’emerginazione sono la soluzione al problema della droga!
Com’è che nessuno c’aveva mai pensato prima?




una donna.

un genio incompreso.

venerdì 8 giugno 2007

Riflessione #2

Daniela Santanchè non è altro che la Paris Hilton della politica italiana.



 



[Post ispirato da un articolo pubblicato qui.]

mercoledì 6 giugno 2007

sociologia del viaggiatore

I viaggi in pullman a lunga percorrenza sono fastidiosi, è risaputo.
Otto ore rinchiusi in un minuscolo spazio vitale con solo tre soste concesse può portare all’alienazione, soprattutto se manca il poggia braccio centrale e passi tutto il viaggio con il gomito del tuo vicino di posto conficcato nel fianco sinistro.
Ma per fortuna a riportati nel mondo reale ci sono le conversazioni degli altri viaggiatori: una bella sequela di luoghi comuni snocciolati come grandi verità.

Su un pullman si possono ritrovare varie tipologie di esseri umani e stavolta ho trovato:

- la ragazza dell’entroterra in cerca di sistemazione
- la madre di famiglia ma anche donna di mondo
- il giovane rampante futuro selfmademan

La ragazza-dell’antroterra-in-cerca-di-sistemazione

La ragazza-dell’antroterra-in-cerca-di-sistemazione si riconosce dagli occhi rossi gonfi di lacrime per il distacco dal fidanzato-che-vive-lontano appena avvenuto.
Il piagnisteo dura dalle 2 alle 4 ore, per tutto il viaggio, perché il soggetto in questione alterna fasi di pianto e veglia a fasi di sonno e quiete.
Inoltre le fasi di pianto e veglia sono scandite da telefonate regolari in cui la ragazza-dell’entroterra-in-cerca-di-sistemazione col fidanzato-che-vive-lontano si scambia parole di tenerezza e dolore, tipo:
«Amò, mi manchi, sto malissimo…» e poi parte un’interminabile discorso che ha per tema centrale la casa da trovare per poter finalmente convolare a giuste nozze: meta che si sono prefissati da 6 anni a questa parte e forse realizzabile nel 2008 «…se tutto va bene…».
Sfinita dai mille problemi che saltano fuori quando si cerca di trovare una casa, «piccina ma dignitosa», e dilaniata dal dilemma che le attanaglia la mente - “ma l’autri comu fanu?” - la poverina si rimette a dormire in attesa della prossima telefonata, ansiosa di sapere dove, come, perché, con chi, cosa fa il suo fidanzato-che-vive-lontano.

La madre di famiglia ma anche donna di mondo e il giovane rampante futuro selfmademan

La madre di famiglia e il giovane rampante si svelano a vicenda.
La madre di famiglia comincia ad attaccare bottone col giovane rampante perché rivede in lui il figlio lasciato a casa e così comincia a fargli domande sulla sua vita, dov’è nato, dove vive ma soprattutto cosa fa e cosa studia.
A tutte queste domande il giovane rampante comincia a raccontare la storia della sua vita e salta fuori che lui al momento studia, ma senza convinzione, cinema indirizzo regia, alla scuola di Mauriziocostanzosciò a cinecittà, al quale versa 500 € ogni tre mesi, ma senza aver il privilegio di frequentare gli stage che hanno avuto la possbilità di frequentare i vecchi studenti: «…sfteig con gente importante come Dario Argento e quello che ha fatto la fiscion sful papa… il papà di Angiolina Jolie… come sfi chiama? Ah, sfì! John Malcovick!», però tiene a precisare che lui studia e lavora.
Ha lavorato come magazziniere, pizzaiolo, cameriere in ristoranti e pizzerie, ma nella vita ha fatto molto altro.
Ha lavorato con la protezione civile e distribuiva bottigliette d’acqua ai funerali del papa,
ha lavorato con la croce rossa come volontario di pronto soccorso,
ha lavorato con i pompieri e ha spento piccoli incendi,
sa dirigere il traffico,
ha preso l’attestato di bagnino,
è un ultrà del Lecce,
ama viaggiare, soprattutto in Italia «…ma quesfto natale sfono sftato in Normandia… vicino la Lapponia»,
sarà istruttore di canoa o qualcosa del genere in un villaggio turistico,
ma soprattutto è critico cinematografico.
Ha confessato alla madre di famiglia che gli piacerebbe tanto andare in pellegrinaggio cinematografico a Corleone per poter vedere dal vivo l’ambientazione del Padrino perché il Padrino è uno dei suoi film preferiti e – incredibile, incredibile, oseri dire assurdo e allucinante – per una strana coincidenza della vita è il film preferito di molti suoi nuovi amici (probabilmente conosciuti alla scuola di cinema): è il Padrino di Francis Ford Coppola, mica è Fucking Amal di Lukas Moodysson.
Questo elogio del Padrino deve aver richiamato alla mente della madre di famiglia ma anche donna di mondo i Cento passi e chiede al giovane-ramapante-selfmademan-cinematografico cosa ne pensa:

Giovane: bello sfi, molto bello…
Madre: secondo me è più bello del Padrino perché più vero…
Giovane: già, certo, in fondo il Padrino è più un’americanata…
Madre: …si si, è un film da cassetta…

Povero Francis…

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Alla scuola di cinema di mauriziocostanzosciò come li reclutano i loro studenti? Da Blockbuster?

venerdì 18 maggio 2007

"...la classe non è acqua"
"...di solito è una stanza con dei banchi"


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sabato 12 maggio 2007

Del perchè quella del '72 fu un'annata di cevelli avariati

Ieri pomeriggio è stato un pomeriggio memorabile: ho conosciuto di persona le-stagiste-del-mattino.
Le ho trovate in galleria di fronte ai quadri, sommerse di scartoffie fino ai capelli, tutte intente a preparare un visita guidata per una scuola che l'ndomani mattina sarebbe venuta in visita alla galleria.
Certo avrebbero potuto avvertire, telefonare, avvisare del fatto che le avrei trovate lì, ma probabilmente sconoscono l'uso del telefono, visto che non sono state capaci di prendere la telefonata del capoccia che le avvisava dell'imminente visita scolastica;
il capoccia ha dovuto chiamare una terza perosona che si preoccupasse di mettersi in contatto con queste due simpatiche donzelle che sembrano essere completamente avulse dal mondo reale.
Però, accendendo il computer e controllando il foglio excel con i dati riguardanti l'afflusso di visitatori alla mostra, sono stata piacevolmente stupita nello scoprire che hanno imparato ad usare la funzione "allinea al centro" per sistemare al centro della cella il numero inserito e che non premono piu innumervoli volte la speisbar (spacebar)
per posizionare il numero al centro di cella: e poi dicono che da questo stage non stanno imparando niente...
Ma andiamo subito al dunque.

Finalmente ho potuto parlarci faccia a faccia e loro - come da copione - hanno cominciato con il loro pezzo forte: le lamentele.

"Questo non è un vero stage"
"Lo stage deve essere formativo, io qui non sto imparando niente"
"Qui facciamo solo le portinaie e le telefoniste, se volevo fare la telefonista me ne andavo al call center"
(...ma magari te ne andassi al call center!)

Tra una lamentela e l'altra la-stagista-del-mattino-trentenne con una sfacciata non-chalance tira furoi dalla sua borsetta la "sua" brochure:

stagista-del-mattino: "Ecco, questa è la brochure che abbiamo fatto e a colori viene così"
io: "mmh..bella! con quali soldi pensate di stamparla?"

stagista-del-mattino: "...a rimbroso"
io: "rimborso di chi? chi ti rimborsa? il capoccia è stato chiaro: niente soldi"
stagista-del-mattino: "quale rimborso? me la pago io, lo faccio per me, perchè a me interessa"
io: "ah beh, se te la paghi tu...fà pure a colori viene molto bene, anche se le immagini che hai scelto sono coperte da copyright, visto che sono del catalogo"
stagista-del-mattino: "a colori? nooo...a colori costa troppo e quale catalogo? io l'ho trovate su internet!"

(si si...su internet, e io sono Andy Warhol)

Quindi alla fin fine sarà praticamente identica alla mia: testo uguale e ugualmente in bianco e nero.

Questa riflessione comincia a farmi arrabbiare e dico:
"trovo poco serio produrre due brochure per la stessa galleria e la medesima mostra

 A queste parole la stagista-del-mattino-trentenne comincia - alzando la voce da perfetta maleducata qual è - a sbraitare cose del tipo:
"io ho fatto questa cosa perchè l'altro giorno è venuto un critico d'arte e vedendo la tua brochure ha detto che non andava bene perchè c'è troppo testo e poi è una cosa a cui tengo e che sto facendo per me"

Analizziamo con ordine: ha fatto questa cosa in seguito alla critica di un critico d'arte.
Bene.
Il critico d'arte è forse responsabile della galleria?
Il critico d'arte è forse responsabile del settore marketing e pubblicità della galleria?
Il critico d'arte è forse il finanziatore delle pubblicazioni della galleria?
Credo che la risposta a tutte queste domande sia:
NO

Poi, la critica principale mossa dal critico è: "c'è troppo testo".
Ho analizzato per bene la tua brochure-fatta-in-power-point  (ci tengo a precisarlo... cos'altro pensi di poterci fare con il power point? hai provato a rifarci i letti?
) e - esattamente come nella mia - non hai fatto altro che dividere su tre facciate il comunicato stampa: quindi la quantità di testo è la stessa
.
Le uniche cose che la trentenne stagista-del-mattino si è preoccupata di togliere sono state SOLO due micro-citazioni dei due artisti.

Ultimo punto: "è una cosa che faccio per me".
Eh no carina! Per te non fai proprio un tubo, quello che fai lo DEVI fare per galleria e non per te.
Ma il picco di demenza e immaturità la trentenne stagista del mattino l'ha raggiunto prima di andare - FINALMENTE - via dicendo:
"Senti io non vorrei che ci fossi rimasta male, io non avevo alcuna intenzione di sovrappormi a nessuno e poi questa brochure, sai da quando tempo la preparo? da un sacco..."
sottointendendo "prima di te".
Bene carina, io l'ho "creata" il 15 aprile.
Tu - col power point - almeno 3 settimane dopo, visto che le uniche citazioni che hai lasciato sulla tua brochure sono quelle che ho accuratamente scelto ed estrapolato io dalle interviste ai due artisti.

Quindi fanciulletta - over 35 non sparare minchiate.


martedì 8 maggio 2007

La morte della coscienza - ovvero la realtà dello stagista

Mi manca ancora un esame (e la tesi) per finire l'università, ma ne ho già dati 20: uno più uno meno, che cambia?

Perchè non possono abbonarmelo?

In fondo la materia che mi manca non è poi così fondamentale, diciamolo pure:

il latino non lo parla più nessuno.

Ma, per quanto io possa cercare di impegnarmi per portare a termine questo luuungo e aaapprofondito percorso di studi, il destino si mette sempre di mezzo e mi impedisce di studiare.

Avevo già raccolto tutto il materiale per preparare quell'inutile materia, qual è la letteratura latina, quando mi capita di essere presa a fare uno stage per gestire una galleria d'arte.

Lavorare in una galleria d'arte è proprio il mio sogno segreto (e nemmeno tanto) nel cassetto e quindi mi sono trovata costretta ad accettare (oh! povera me! Destino crudele…). Con quale coraggio avrei potuto dire di no, eh!?



[Qui urge aprire una parentesi per spiegare come sono finita a fare la stagista (questa parola evoca inequivocabilmente un'unica immagine nella mia testa: Monica Lewinsky con quell'orrendo vestito blu elettrico);

cercherò di farla breve: una mia amica (quasi sorella - ci conosciamo dalla prima elementare) viene a conoscenza di questa opportunità;

telefona per chiedere maggiori informazioni sulle caratterstiche necessarie per partecipare alla selezione e butta lì con non-chalance il fatto del corso di animatore museale e robe simili e così si guadagna un colloquio immediato;

al colloquio immediato viene praticamente incoronata come stagista perfetta e si vede consegnare le chiavi della galleria e svelare tutti i rituali di apertura e chiusura, una volta finita la cerimonia dell'incoronazione come stagista perfetta  pensa che quello è il momento giusto per fare il mio nome per il secondo posto in palio nel magico mondo dello stage;

ed eccomi catapultata nel magico mondo dello Stage, saltando a piè pari il limbo del call center]



Così ogni pomeriggio (esclusa la domenica e il lunedì) sono impegnata, insieme alla mia amica-sorella, con la gestione della galleria e perciò sono costretta mio malgrado (...muahahahAHAhah) a stare lontana dall'IL e da tutte quelle simpatiche poesiole che ha scritto Catullo tanto tanto tanto tanto tempo fa.

Ad ogni modo, tutto questo è già successo un mese fa e quindi ho avuto modo (e piacere) di conoscere (per telefono) nuove persone (le-stagiste-del-mattino) e di conseguenza ho potuto (e posso) finalmente sperimentare "il lavoro di gruppo" dal vero (e non come in quella buffonata di project work fatto col corso di Animatore Museale: avevamo ipotizzato un "Museo del Murales"... ma si può? si può essere tanto cretini?).

Sono arrivata alla conclusione più ovvia e condivisa dai più: il lavoro di gruppo (o d'equipe - che suona più figo) fa schifo, soprattutto se sono costrette a collaborare tra loro persone tanto diverse (età, cultura e interessi) e che non si possono nemmeno vedere di persona.

Prima di entrare nel merito dei simpatici scambi interculturali lavorativi avuti con le-stagiste-del-mattino, bisogna che io metta in chiaro una cosa fondamentale: il concetto di stage.

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Cosa si intende per stage?



Partiamo da cosa non si intende per stage: lo stage formativo non è quel tipo di lavoro non remunerato che ti permette di stare a stretto contatto con un esperto del settore, in cui stai per l’appunto facendo lo stage, per poterne carpire i trucchi e i segreti e fare tuo quel lavoro: no, non è questo!

Lo stage è sfruttamento (uno sfruttamento che però – in questo caso - a me non dispiace) lavorativo non remunerato, stop.

Detto ciò possiamo passare alla descrizione dei brevi ma intensi rapporti telefonici avuti con le-stagiste-del-mattino.

Bisogna, prima di tutto, specificare che costoro hanno all’incirca 10 anni più di noi e che probabilmente sanno poco o niente di come ci si comporta nella gestione di una struttura museale e/o espositiva e che il loro sport preferito è lamentarsi.

Si lamentano di tutto: del fatto che non hanno mai visto il capoccia della galleria (mentre invece noi si – mica è colpa nostra se questo va in galleria solo il pomeriggio) del fatto che non hanno un modello di riferimento a cui ispirarsi e al quale chiedere come compartarsi e che quindi non sanno cosa fare.



Le scuole e i fax



E’ stato detto loro di fare delle telefonate per invogliare le scuole a venire a visitare la galleria: alla prima risposta negativa e alla richiesta di un fax, hanno pensato bene di smettere di telefonare e, nonostante sapessero che il fax era già stato preparato (dalla mia amica sorella che di fax e cose comunicative in generale ne capisce, visto che studia relazioni pubbliche) e consegnato a chi di dovere per essere spedito, hanno ritenuto opportuno farne uno loro: lungo due pagine con tanto di foto gigante a tutta – prima - pagina (forse credono che i fax vengano stampati da omini lillipuzziani intrappolati nel telefono-fax), insomma hanno fatto una specie di rotolo -pubblicitario - del mar morto, con tanto di offerta in stile giorgio-mastrota: “alle prime tre scuole che chiameranno la visita guidata sarà gratuita e in omaggio una bici con cambio shimano”.



La brochure



La mostra è un po’ – come dire? – essenziale.

Non sono state previste brochure informative né volantini, nulla di nulla.

Però l’utenza ne ha fatto sempre richiesta, così una de le-stagiste-del-mattino ha fatto una bella pensata (diamo a Cesare ciò che è di Cesare – così intato ripasso il latino…): ha stampato il comunicato stampa, triste e sconsolato, senza un’immaginina, senza una fotina, senza niente di particolare – come si dice dalle mie parti – l’ha stampato “schitto e amaro”.

Quel volantino mi faceva una tristezza infinita e visto che avevamo ricevuto l’ok per fare tutto ciò che era nelle nostre possibilità, con l’unica condizione di non spendere un centesimo, mi sono armata di buona volontà e con un po’ di pazienza, qualche immagine (quelle concesse per i comunicati stampa e le agenzie giornalistiche) e il mio fido mac mi sono cimentata a creare (per la prima volta) una brochure.

Il risultato, modestia a parte, è stato piuttosto soddisfacente e ed è piaciuto ai “capi”.

Abbiamo stampato una cospicua scorta di brochure da piegare in seguito e l’abbiamo lasciata nell’ufficio per renderle accessibili anche a le-stagiste-del-mattino e, per fare la simpatica, sopra la carpetta ho attaccato un post-it con su scritto “brosciù”: le stagiste del mattino non lo vanno a correggere?

Si scrive brochureS”.

Ma và?

Davvero?

Menomale che ce l’avete detto!

Poi, in verità, la mia piccola brochurina aveva dei piccoli errori qui e là e loro anziché rendersi utili e correggere gli errori di battitura nel file sul pc si sono passate il tempo a correggere il titolo del file: ovunque trovavano scritto “brosciù” - PAM! - sentivano un istinto irrefrenabile che le costringeva a correggere il terribile errore, un po’ come il cane di Pavlov con il suono del campanello.

Un bel giorno le brochure piegate, esposte e date in pasto al pubblico – corrette alla meno peggio – sono andate esaurite, loro, anziché piegare le altre, hanno ristampato il triste volantino.

E, probabilmente consapevoli anche loro della incommensurabile tristezza di quel foglietto smunto, hanno fatto un’altra bella pensata: hanno fatto la brochure!!! (che brave!) – con il Power Point – e per la scelta delle immagini hanno indiscriminatamente saccheggiato il catalogo della mostra.

Alla domanda “perché non avete usato le brochure?” la-stagista-del-mattino ha cominciato a farfugliare cose senza senso, tipo:



“Quali brochure?

Brochure? C’erano le brochure?

Non lo sapevamo.

La stiamo noi facendo a colori.”



Con quale faccia (lavata) mi dici che non sei a conoscenza dell’esistenza della brochure dopo che ti sei passata il tempo, per quasi una settimana intera, a farci la lezione su come si scrive correttamente la parola BROCHURE?

Aggiungendoci per di più quella leziosa e inutile esse finale come a sottolineare la considerevole quantità di copie stampate: BROCHURES!

E sei pure ignorante! Non sai che in italiano non occorre specificare il plurale nei prestiti dalle altre lingue?



Infine, la brochure non può essere stampata a colori, perché:

a)    non ci sono soldi:

b)    la stampante dell’ufficio stampa in una splendida scala di grigi, ma niente colori;

c)    in realtà la brochure non avrebbe dovuto proprio esistere, è stata fatta solo per soddisfare la richiesta di  tutti quei deliziosi visitatori che l’han cercata e il suo uso e consumo va esaurito esclusivamente all’interno della galleria;



Quindi: Cosa vuoi fare tu a colori?



Io ti faccio a colori!

Oh!

giovedì 22 marzo 2007

Riflessione

Federico Moccia non è altro che il Max Pezzali della letteratura.

  



silenzio pornografico

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=S11ZxL25wTM]

...gioia sperimentale...

mercoledì 14 marzo 2007

reincarnazione?

Ero intenta nelle mie ricerche artistiche, frutto di una stimolante e esaltante lezione di storia e critica del cinema tutta incentrata sul cinema delle avanguardie (dadaismo, espressionismo e surrealismo) quando mi sono imbattuta nella pagina di Wikiartpedia dedicata a Marcel Duchamp (che io amo, stimo, venero e adoro), e mentre davo una scorsa veloce alla pagina l’occhio mi è caduto sulla fotina che ritrae il genio del dadaismo e mi son detta:

“ohibò, costui mi ricorda tanto qualcun altro! Ma chi? Per dinci, chi???”

e poi tutto d’un tratto l’illuminazione: somiglia ad EGLI,

a colui il quale usava il cut-up di William Seward Burroughs per comporre le sue canzoni.

Anche i dadaisti usavano lo stesso principio per scrivere le loro poesie:

 

Per fare una poesia dadaista



Prendete un giornale.

Prendete un paio di forbici.

Scegliete nel giornale un articolo che abbia la lunghezza che voi desiderate dare alla vostra poesia.

Ritagliate l’articolo.

Tagliate ancora con cura ogni parola che forma tale articolo e mettete tutte le parole in un sacchetto.

Agitate dolcemente.

Tirate fuori le parole una dopo l’altra, disponendole nell’ordine con cui le estrarrete.

Copiatele coscienziosamente.

La poesia vi assomiglierà.

Ed eccovi diventato uno scrittore infinitamente originale e fornito di una sensibilità incantevole, benché s’intende, incompresa dalla gente volgare.



(dal Manifesto Dada – 1918 – riportato in “Le avanguardie artistiche del Novecento” di Mario De Micheli)



[Certo il cut-up di Burroughs non è esattemente uguale alla tecnica dei dadaisti, ma si può dire che il principio logico alla base dei due è piuttosto simile.]



Quindi, forse, la reincarnazione è una possibilità effettiva.



             

[M. Duchamp]                                             [M. Agnelli]

martedì 6 marzo 2007

io odio


  • chi non mette la freccia prima di svoltare

  • chi non risponde al "buongiorno"

  • chi fa rumore quando mangia

  • chi fa finta di ascoltare

  • chi non ascolta

  • chi deve imporre per forza la propria opinione

  • chi telefona prima delle 08.30

  • chi parcheggia al di fuori dei limiti delle strisce

  • chi mangiucchia penne e matite

  • chi spreme il dentifricio al centro

  • chi dà per "scontato che..."

  • chi fa il buonista a tutti i costi

  • chi non rimette i cd nella propria custodia

  • chi suona il clacson gratuitamente

  • chi fa domande a raffica

  • chi si mangia le parole

  • chi usa l'imperativo per chiedere un favore

  • chi sindaca su come impiego il mio tempo

  • chi fa pipì sulla tavoletta

  • chi non si lava le mani dopo aver usato il bagno

  • chi si siede con i jeans sulle lenzuola

  • chi guarda la tv con il volume a palla

  • chi poga su canzoni non "pogabili"

  • chi non rispetta le precedenze nelle rotatorie

  • chi si diletta per gioco a far del male ai gatti

  • chi fa continuamente storie per il cibo

  • chi critica solo per il gusto di farlo

  • chi fa battute idiote a sfondo sessuale "fuori tema"

  • chi usa la mia penna preferita

  • chi cambia posto alle cose dall'oggi al domani

  • chi si arrabbia se non sicapisce al volo di cosa si sta parlando






(per chi preferisse risparmiarsi le immagini,
ma non volesse rinunciare alla colonna sonora del post)

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ma chi può aver mai scritto "blue vertigo"? mha...

venerdì 2 marzo 2007

necessità

C'è chi lo dice con i fiori
io lo dico con un film.


lunedì 26 febbraio 2007

Lo iettatore



Sono viva.

Sono felice.

Mertedì scorso avrei dovuto sostenere il mio penultimo esame universitario (lingua e letteratura inglese), ma non mi sentivo completamente sicura della mia preparazione, c'era sempre qualcosa che mi sfuggiva, qualche autore, qualche brano, qualche data, qualche nozione fondamentale tipo qual'è la montagna più alta d'Inghilterra (Ben Nevis) o se Tony Blair è favorevole o no all'euro (lui dice di sì, ma secondo me invece no)...
insomma avrei avuto bisogno di qualche giorno, preferibilmente una settimana, per ripassare un pò il tutto.

In questo periodo l'influenza sta mietendo vittime a gogò e pensavo:
"ma chissà, magari la prof si è ammalata...se la sono presa tutti questa influenza, perchè lei non dovrebbe prenderla?"

Martedì mattina.
08.30: canonica folla davanti l'aula della prof.
Consueta ressa per inserire la propria prenotazione per ultima nella vana speranza di vedere slittato il proprio esame di almeno un giorno o mezza giornata tutt'al più.

08:45: arriva l'assistente, butta un'occhiata alla lista, si chiude nella stanza.

09:00: l'assistente esce fuori dalla stanza e...
"La professoressa sta male, non è proprio in grado di fare esami, l'esame sarà scritto e sarà lunedì"

Oggi è lunedì.

Oggi ho fatto l'esame.

La prof sta bene (o quasi).

Da  questo momento sono a - 1 esame.
 
EVVIVA!
 

P.S.: giusto per chiarire, non mi prendo tutto il merito di quanto è accaduto, qualcun'altro (altra ) come me ha intensamente desiderato questo "prolungamento"... e anche lei adesso gongola gioiosa, come me, con il librettino universitario nelle mani, ormai quasi del tutto completo!



 

sabato 17 febbraio 2007



La scoreggia di mucca inquina più di una macchina


(tg1)

giovedì 15 febbraio 2007

windows vista? ti ho già visto?

Ho dato un occhiata al nuovissimo e originalissimo uindous-vista (il nuovo sistema operatvio di billgheitz) e ho avuto come l'impressione di averlo già visto, ma non riuscivo a capire dove...
Poi ho acceso il mio macbook...
E ho capito.
Bill, sei un copione!  immagine






questo video è stupendo!

- What is that?!
- It's an iHouse
- But theres no Windows!
- I know, muhahaha.

mercoledì 14 febbraio 2007

io, Slaimer

Do mi sendo drobbo bene...





...etciù.

sabato 10 febbraio 2007

C.S.I. Catania

Dicono di aver trovato il colpevole.
Dicono che abbia confessato.
Dicono che, forse, la sua, in fondo, non è esattamente un'ammissione di colpa, ha solo detto "di aver colpito un poliziotto con una spranga usandola a mo' d'ariete", il che è ben diverso da "l'ho ucciso io".
Sono state fatte parecchie riprese degli scontri, ma purtroppo mancherebbe proprio il fotogramma decisivo per inchiodare il ragazzo.
E così la polizia ha pensato bene di fare un disegnino:





non lo commento neanche.

Ma anche si...

Apprezzo lo sforzo della mano che l'ha disegnato.
Deliziosa anche la scelta dei colori.
E che dire dei poliziotti? Non ricordano tanto i Power Rangers?
E la prospettiva un pò retrò? La definirei pre-brunelleschiana.
Splendido il dinamismo delle figure in movimento.

...mah.


[fonte immagine: www.repubblica.it]

martedì 6 febbraio 2007

Berlusc h etta

Ora diche una barzelletta

"...i gay sono tutti dall'altra parte".




ah ah ah
non fa ride?
eh eh eh
non fa ride?
uh uh uh
...
No!

NON FA RIDE!!!

sabato 3 febbraio 2007

non ci sono parole

Per quello che è successo ieri non ci sono parole.
Non posso ancora credere a quello che ho visto.
Mi sono vergognata tanto.
Mi vergogno ancora, tanto.
E' una cosa nuova per me, non mi era mai capitato prima d'ora di sentirmi così.
Ho sempre amato la mia città, nonostante sia parecchio abbandonata a se stessa, nonstante da qualche anno a questa parte sia come morta, io l'adoro comunque, mi piace e in fondo ci sto bene.
Ma sentire ripetere il suo nome continuamente, leggere la notizia su tutte le testate giornalistiche internazionali, vedere l'apertura del tg3 di oggi - che ha aperto con le immagini della guerriglia di ieri sera senza commenti, e poi vedere apparire la scritta CRIMINALI, sul ragazzetto vestito di tutto punto con tanto di giubbino D&G che scaglia pietre e tiene un manganello in mano - mi ha fatto davvero venire il voltastomaco.
Ho cominciato a farmi una serie di domande, mi sono chiesta come si faccia ad arrivare ad una tale esplosione di rabbia, violenza, crudeltà - perchè ci vuole anche crudeltà per ferire consapevolmente qualcuno con una manganello o per lanciare una pietra in testa ad un disgraziato qualsiasi.
Mi sono chiesta di chi o cosa possa essere la colpa.
Delle famiglie? Forse i genitori non sanno più educare i propri figli.
Dell'educazione? L'educazione è  forse un concetto relativo?
Delle scuole? Gli insegnati non sono più in grado di inculcare i valori che la "conoscenza" dovrebbe trasmettere.
Della città? E' vero oggi come oggi Catania non offre niente. Le periferie sono abbandonate a loro stesse. Ma non è un problema che riguarda solo le periferie. Eppure è una città che avrebbe così tanto da dare, da un punto di vista culturale soprattutto.
Della televisione? Quella meravigliosa scatoletta luccincante e rimbambente che ti fa capire che tirare una bestemmia è peggio che picchiare qualcuno (per chi non l'avesse colto è un riferimento al grande fratello) o che ti dà l'idea che la soluzione ideale per la tua vita è trovare una sistemazione all'interno del (scusando il gioco di parole) sistema tivvù partecipando ad uno qualunque dei più degraganti reality show o quiz abominevoli (mi riferisco a programmi come uomini e donne, amici, o il programma condotto da papi su italia uno di cui non ricordo neppure il nome).
E' l'idiozia di pochi che trascina i molti?
Cos'è?
Io lo vorrei scoprire davvero.
E poi tutto questo per una partita.
Partita che probabilemte è stata solo uno stupido pretesto.

mercoledì 31 gennaio 2007

la Repubblica di Eva (3000)







Il fatto che Silvio Bebè da dopo la notte dei Telegatti dorma sul sofà
è una notizia da mettere in prima pagina?



_______________________________________


 
Aggiornamento delle 20:10

Come era prevedibile è stata data come prima notizia al tiggì.
E questo perchè il "giocoso ma anche orgoglioso" Bebè in serata ha fatto pervenire alla moglie, ferita nella dignità, una pubblica lettera di scuse
(probabilmente scritta da Bondi).




martedì 30 gennaio 2007

Anche i ricchi...


...hanno i calzini bucati.






Il presidente della Banca Mondiale - Paul Wolfowitz  - ha fatto così il suo ingresso nella moschea di Selimiye a Edirne.
Nel 2005 è stato promosso da George Bubù a "banchiere dei poveri".
Il caro Paul deve proprio essersi calato nella parte.
Più "miserabile" di così...

(
"miserabile" nei significati n°1-2-3 riportati dal loZINGARELLI 1999)





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domenica 28 gennaio 2007

Zoolander contro tutti

A proposito di Zoolander come già avevo spiegato qui: gli Spostati di radiodue erano in cerca del "film più figoso della storia - Zoolander contro tutti".
Bene: la competition si è conclusa.
I films finalisti erano Blade Runner e Zoolander.
Ha vinto Blade runner con il 51% di preferenze e con il mio enorme disappunto.
Adesso siamo seri sù!
Come ha fatto a vincere un filmetto così sciapo e banale come Blade Runner contro un capolavoro, che dico capolavoro? contro una delle più grosse pietre miliari dell'intera storia della cinematografia mondiale come Zoolander???
Era impensabile anche il solo semplice paragone tra i due.
Non si può fare una cosa del genere!
E' come mettere sullo stesso piatto della bilancia la cartaignenica e la carta vetrata.

Vedere per credere:


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=IGbWgY_rOCc]  [youtube http://www.youtube.com/watch?v=ZZk7VKv8FCA]
  



venerdì 26 gennaio 2007

le vips-omiglianze






AhahaAhAHAHahha...che ridere!
AHAHhaahhaahaahAH...
Posso arrivare a capire la mia ipotetica-pseudo-somiglianza con Jaqueline Kennedy Onassis, ma Cate Blachett?
Io e Cate non abbiamo proprio nulla in comune, nulla nulla, se si esclude il  gender...
E poi, che è  Ayumi Hamasaki?


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giovedì 25 gennaio 2007

george come derek

dal sito di Repubblica (notizia di ieri):

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"Chance" mi ha subito ricordato qualcos'altro, per la precisione un film, uno dei miei preferiti: Zoolander.
Ecco il video:


Da qui ho dedotto che George Bubù è come Derek Zoolander.
Ora tutto mi è chiaro, tutto comincia ad avere un senso.
Quello che George Bubù stafacendo, la sua politica, le sue decisioni, non sono altro che frutto di qualche segreta frustrazione; forse anche lui, come Zoolander, ha perso il quarto trofeo per super modello dell'anno, e ora sta cercando di ritrovare se stesso facendo del bene al prossimo, al prossimo che passa...

...deve essere passato un arabo.

domenica 21 gennaio 2007

un pò di me se n'è andato

Il corso è definitivamente finito.
Abbiamo fatto gli esami (scritto e orale, addirittura).
Siamo diventati, tutti, Animatori Museali, ma senza attestato per il momento.
E' stata davvero una bella esperienza.

http://video.libero.it/static/swf/eltvplayer.swf?id=d652abc2b4fc6cd3d70ca934adabfa47.flv

[grazie Vanessa :) ]

venerdì 19 gennaio 2007

mercoledì 17 gennaio 2007

c'è o ci fa?

immagine

Dal sito di repubblica:
Il presidente americano George W. Bush ha detto oggi che la caotica esecuzione di Saddam Hussein assomigliava a "un assassinio per vendetta" e ha dimostrato che il governo di Nuri al Maliki "deve ancora maturare".

Ma cosa dici Bubù! A nessuno sarà mai venuto in mente che l'esecuzione era per vendetta, ohsuvvià, non essere così criticone!

Bush ha criticato l'esecuzione dell'ex presidente iracheno il giorno dopo l'impiccagione di due gerarchi del suo regime ieri a Baghdad. "Sono deluso per come sono stati maldestri, specialmente con Saddam Hussein", ha detto Bush in una intervista alla Pbs.

Certo che almeno avresti potuto far fare dei corsi di aggiornamento ai boia iracheni, magari mandandogli delle videocassette, come quelle per fare ginnastica in casa con Elle Mcpherson, ma con le istruzioni per un'esecuzione perfetta, gioisa e divertente, come quelle che ha fatto tuo fratello in Florida fino al dicembre scorso.

Nella stessa intervista il presidente americano definisce il 2006 un anno "schifoso". "Sono frustrato per gli scarsi progressi - ha detto Bush -. Un anno fa ero abbastanza fiducioso. Pensavo che stavamo raggiungendo il nostro obiettivo, che l'Iraq è un paese in grado di governarsi, sostenersi e difendersi da solo. Non c'e dubbio: il 2006 è stato un anno schifoso per l'Iraq".

...Perchè, il 2005, il 2004, il 2003 come sono stati? Divertenti? Esaltati? Entusiasmanti?



martedì 16 gennaio 2007

L'appartamento col Karma

Non c’è che dire: sono una ragazza fortunata.
Sono figlia unica. Appena pronuncio questa frase in genere la maggior parte delle persone subito esordisce con un “Macomeseifortunata!!! Beatate!”;
Si, si, come no!?!  Avete idea davvero di cosa voglia dire essere figli unici? Eh, no, perché se non lo siete non potete averne un’idea.
Tutte le attenzioni puntate addosso, sempre.
E’ come vivere con una freccia luminosa in stile Las Vegas sulla testa.
Questo è solo uno dei tanti lati negativi, ma non voglio dilungarmi sui milioni di contro che caratterizzano il mio status di figlia unica, no no, voglio passare ai pro.
In quanto figlia unica ho la possibilità di avere una stanzetta tutta per me.
Come sono fortunata!
Già, già!
Peccato però che la mia stanzetta sarà grande, si e no, 2,30mx2,50. I mobili sono incastrati l’uno con l’altro, come in uno di quei giochini di logica con i pezzetti di legno.
Tralasciando le minuscole proporzioni della mia stanza, alla fin fine diciamo che non ho nulla di cui lamentarmi;
per quanto possa essere piccolo, stretto e angusto, è uno spazio tutto mio: il mio piccolo – piccolo - piccolo – piccolo - piccolo… piccolo mondo.
L’appartamento in cui vivo è al pian terreno, ed è circondato da un piccolo giardinetto nel quale da bambina mi divertivo a giocare a fare dio impastando il fango.
“Ma che meraviglia qui! Quanto verde! Ti svegli e vedi gli alberelli! Oh, ma che bello, ti svegli al canto degli uccellini!”: questo è quello che la gente – che non vive qui – dice quando vede casa mia.
Si, si che meraviglia…
Vi svelo un segreto: se dovete comprare casa, non lasciatevi sedurre dal giardinetto, no no, compratevi un bell’attico e costruitevi un giardinetto pensile; lasciate perdere il pian terreno perché, ricordate, ci sarà sempre qualcuno che camminerà sulla vostra testa, sempre, e con i tacchi.
Oppure potreste essere ancora più fortunati: come me.
Quest’estate l’appartamento sopra il mio, dopo anni di inquilini rumorosi in affitto, dopo la famiglia litigiosa, dopo la psicopatica che passava l’aspirapolvere mattina e pomeriggio ogni giorno, dopo tutto questo è stato definitivamente venduto.
“Ahh, che bellezza!” ho pensato “niente più Wfffffwwwfffffwffffffwffff tutto il giorno, tutti i santi giorni”.
Mi sono detta: “Esisterà una pietà divina, dopo anni di rumore e fastidio, arriverà al pace”.
Si si, ahahahah, sai che risate si sarà fatto il Geometra dell’Universo.
Quando si è sparsa la voce della vendita dell’appartamento sono cominciate a volare le “soffiate”.
La vicina pettegola: “Pare che sia un uomo solo”
la mi mamma : “Figli?”
ancora la pettegola: “No, no, nessuno…”
la mi mamma: “Ma che lavoro fa?”
La vicina pettegola: “Non lo so esattamente, credo… umh…il MUSICISTA”.
Il Musicista.
Mi è capitato il Musicista.
“Pensa di farci la sala di registrazione”
La SALA DI REGISTRAZIONE!?!
Ebbene si: si è fatto la sala di registrazione.
Ma è stato davvero zelante: ha insonorizzato le pareti.
Bravo. Le Pareti.
E il pavimento? CRETINO! Che vogliamo fare? Eh?
Lo insonorizziamo o no?
Ma poi, lo studio di registrazione, in 4 vani che ti sei comprato, te lo dovevi fare proprio in corrispondenza della mia stanzetta?
E poi, capisco anche che tu debba pagare le tue stupide bollette, ma ti sembra il caso di far cantare “Eppoi” di Giorgia ad una che ha la voce più stridula di Rosa Russo Iervolino?
Passati una mano sulla coscienza e dille di andare a doppiare la sirena dei pompieri per i cartoni animati, echecazzo!
E poi, a casa, oltre al pregiato divano in banano che ti sei portato come souvenir dai tuoi viaggi esotici, cos’hai? le sedie in marmo di carrara? In granito egiziano? che per spostarle le trascini? O hai le braccine di pasta frolla?
Non ce la faccio più, non vedo l’ora di emigrare, di trovarmi una stanzetta in un’appartamento all’ultimo piano di una grande città rumorosa
lontana da maledetti uccellini canterini.

le stramberie del uèb









I am
p

Everyone loves pi

_



what number are you?

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Ma che numeo è???
Ma esiste sul serio?
E perchè tutti lo amano?
Qual'è il suo significato nascosto?
Esisterà mai qualcuno al mondo che sappia dare una risposta a ciascuna delle mie domande?

giovedì 11 gennaio 2007

Il paradosso dell'imperativo

Oggi ho finalmente iniziato a scrivere nella nuova agendina.
Senza renderemene conto e senza volerlo ho scritto i classici propositi (anche un pò pronostici) per il 2007.
Ho scritto:
"...considerando che è iniziato di lunedi, considerando che l'ultima cifra è un 7: quest'anno DEVE essere splendidamente produttivo!
L'imperativo è: LAUREARSI!".

Così ho cominciato a riflettere sullo strano caso dell'imperativo.
Poverino, ha perso la sua valenza verbale, la sua identità, è diventato un modo di dire:
è diventato un infinito.
Ma, per esempio, dire "L'infinito è: vincere la battaglia" non è proprio la stessa cosa...